RENE SPITZ: la teoria dello sviluppo del sè



René Spitz è uno psichiatra americano di origini austriache. Nato nel 1887 e morto nel 1974, è importante perchè ha studiato i bambini ospedalizzati. In particolare, si è focalizzato sul distacco precoce dalla madre. E' importante anche per la teoria sullo sviluppo del sè, che si aggiunge alle teorie molto interessanti di Margaret Mahler e di Daniel Stern. La sua teoria sullo sviluppo del sè prevede quattro fasi.

Vi è all'inizio una fase pre-oggettuale. Nei primi due mesi di vita, il bambino vive in una condizione di autismo, in cui non c'è distinzione tra il sè ed il mondo esterno, in particolare ta sè e la madre. Poi si passa alla seconda fase: la fase dell'oggetto precursore, che va dal terzo al settimo mese. Nel terzo mese il bambino inizia a riconoscere il volto umano, specialmente la zona degli occhi e del naso. Questo significa che il bambino riconosce la madre come altro da sé. Poi, nella terza fase, chiamata fase dell'oggetto libidico (angoscia dell'ottavo mese) il bambino non solo individua l'altro da sè, ma in ciò che è altro distingue la madre dai soggetti estranei. Successivamente, intorno ai due anni, il bambino comincia a dire no alla madre. Ciò denota il distacco, la definitiva separazione identitaria.

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di Michele Cucuzzella