Decreto n. 297 del 17 aprile 2013: Linee Guida per l'individuazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento)


Indice

  1. Indicatori di rischio alla scuola dell'infanzia
  2. L'identificazione precoce dei casi sospetti di DSA
  3. Bibliografia

In questo articolo presento un'analisi del decreto n. 297 del 17/04/2013 sui DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento), con uno sguardo particolare a quanto prevede il decreto in esame riguardo alla scuola dell'infanzia, ordine di scuola nel quale insegno. Il decreto in questione è particolarmente significativo per gli insegnanti di scuola dell'infanzia, in quanto si occupa di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA.

Il decreto 17/04/2013, n. 297 del MIUR, di concerto con il Ministero della Salute, rimanda alla successiva stipula di protocolli regionali. In questo decreto, si afferma che alla scuola dell'infanzia non si inviano bambini al SSN per la diagnosi di DSA, tranne nei casi in cui vi sono già un conclamato disturbo del linguaggio o altri disturbi significativi. La scuola dell'infanzia, invece, deve rilevare le potenziali difficoltà di apprendimento, nell'ultimo anno di frequenza, ponendo particolare attenzione ai bambini anticipatari, le cui difficoltà possono derivare dalla necessità di ulteriori tempi di maturazione e non da difficoltà di apprendimento, né tanto meno da disturbi.

L'iter da seguire per la segnalazione dei casi sospetti di DSA

L'iter previsto dalla legge 170/2010, come evidenziato dal decreto n. 297, si articola in tre fasi:

  • - individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura, scrittura o calcolo;
  • - attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà;
  • - segnalazione dei soggetti "resistenti" all'intervento didattico.

Indicatori di rischio alla scuola dell'infanzia
Torna all'indice

Alla scuola dell'infanzia bisogna prendere in considerazione degli indicatori di rischio. Lo sviluppo atipico del linguaggio è un indicatore particolarmente attendibile, assieme alla maturazione delle competenze percettive e grafiche; tuttavia, bisogna tenere a mente che nessun indicatore isolato può fornire una previsione certa sulla futura comparsa del Disturbo Specifico dell'Apprendimento. L'uso di più indicatori simultaneamente aumenta le probabilità di individuare i soggetti che avranno difficoltà significative, ma non è detto che esse evolvano in DSA. Alla scuola dell'infanzia, una volta individuati i bambini a rischio, bisogna attivare dei percorsi didattici per tutti i bambini della sezione (= attività di potenziamento).

Indicatori di rischio di DSA alla scuola dell'infanzia
DISLESSIA DISTURBI DELLA SCRITTURA AREA DEL CALCOLO

- capacità di comprensione ed espressione
- alterazioni fonologiche significative
- capacità percettivo-uditive
- competenze di manipolazione consapevole dei suoni all'interno delle parole

- indicatori linguistici già descritti per la scrittura
- maturazione delle competenze visuo-costruttive (costruzione di strutture bi-tridimensionali quali puzzle, costruzioni con mattoncini in legno o plastica, allacciare, abbottonare, ecc.
- maturazione delle competenze di rappresentazione grafica

- difficoltà nella rappresentazione delle quantità, nel loro confronto e manipolazione (=aggiungere e sottrarre)
- difficoltà nella capacità di astrazione delle numerosità al di là del dato percettivo

La dislessia e la disortografia vanno segnalate (dalla famiglia al SSN, su segnalazione della scuola) nel secondo quadrimestre della classe II di scuola primaria, mentre la disgrafia e la discalculia al termine del III anno.

L'identificazione precoce dei casi sospetti di DSA
Torna all'indice

Il decreto 17/04/2013, n. 297, che si chiama proprio Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA, fa esplicito riferimento alla necessità di identificare precocemente, quindi già alla scuola dell'infanzia, in contesti di sviluppo tipico, situazioni di lentezza che, se non adeguatamente sostenute, potrebbero configurarsi come deficit. Esistono diversi test (IPDA, School Readiness, ecc.) che permettono di individuare dei segnali precoci di difficoltà. Tramite questi test, non si fa una diagnosi per es. di dislessia o di disortografia, perché questi disturbi vengono individuati alla scuola primaria. Servono per individuare dei fattori di rischio di un disturbo dell'apprendimento o di una difficoltà, di una irregolarità nello sviluppo. Non si parla mai di sintomo se non c'è una diagnosi, bensì di "segno" o "irregolarità" nello sviluppo. Un disturbo di apprendimento può essere per es. la dislessia. Una difficoltà, invece, può essere transitoria. La difficoltà può riscontrarsi anche alla scuola dell'infanzia. Il disturbo ha una base neuropsicologica.


Clicca su questa foto per una serie di interessanti
giochi fonologici per la scuola dell'infanzia

Alla scuola dell'infanzia, è importante incoraggiare l'alfabetizzazione emergente, al fine di sviluppare quelle abilità che permetteranno l'apprendimento della lettura e della scrittura nella scuola primaria (alfabetizzazione formalizzata). E' fondamentale individuare eventuali deficit tramite appositi test. Non si può infatti prescindere da un intervento tempestivo con i bambini a rischio. Due test adatti alla scuola dell'infanzia, che permettono di individuare fattori di rischio di D.S.A., sono:

School Readiness 4-5

Comprende due test: uno per i bambini di 4 anni ed uno per bambini dai 5 anni in su. L'obiettivo della batteria di test è quello di rilevare le modalità di sviluppo delle abilità di base, in modo da agire in un'ottica preventiva: Le molteplici prove indagano: abilità fonologiche, linguistiche, logico-matematiche, di simbolizzazione , sviluppo psicomotorio e la capacità di stabilire rapporti con gli altri. E' molto interessante il volume SR 4-5 School Readiness di Maria Assunta Zanetti e Valeria Cavioni, della Erickson.

IPDA

E' uno strumento pensato per l'ultimo anno della scuola dell'infanzia, e si somministra ai bambini solitamente all'inizio dell'anno scolastico (entro la fine di ottobre). Vengono attribuiti ai bambini dei punteggi da 1 (=per niente) a 4 (il punteggio massimo). Gli item del test riguardano ABILITA' GENERALI (aspetti comportamentali, motricità, comprensione linguistica, espressione orale, metacognizione, altre abilità cognitive (memoria, prassie, e orientamento) e ABILITA' SPECIFICHE (pre-alfabetizzazione, pre-matematica). Il test viene somministrato dall'insegnante (il quale, osservando il bambino di giorno in giorno, lo conosce sicuramente meglio di chiunque altro. L'IPDA è un questionario di tipo osservativo. Come sostengono Cornoldi e Pra Baldi (1979), i questionari osservativi compilati dagli insegnanti possono essere degli strumenti altamente predittivi. L'IPDA viene somministrato ad ogni singolo bambino, ed i risultati possono essere raccolti in una SCHEDA COLLETTIVA , che può anche essere affissa al muro della sezione. In questa scheda possono essere raccolti i dati di 10 bambini contemporaneamente. Vengono considerati a rischio tutti quei bambini il cui puntegghio risulti inferiore al decimo percentile (punteggio totale inferiore o uguale a 111, sommando i punteggi di ogni singolo ITEM). Il test viene somministrato per garantire la possibilità di un intervento precoce. Il test rileva degli indicatori di rischio di un disturbo dell'apprendimento o di una difficoltà, di un'irregolarità dello sviluppo. Infatti, non si parla mai di sintomo se non c'è una diagnosi, bensì di segno o di irregolarità dello sviluppo. Un disturbo di apprendimento può essere per es. la dislessia, o la disortografia. Una difficoltà, invece, è transitoria, e può riscontrarsi anche alla scuola dell'infanzia. Il disturbo ha una base neuropsicologica. Tramite strumenti come l'IPDA e School Readiness può essere fatta un'analisi dei prerequisiti dell'apprendimento, o un'analisi delle abilità di lettura, lettura e pre-calcolo. L'OMS sostiene che è importante lavorare sulla prevenzione. Lo screening serve anche come strumento per formare le classi.

Bibliografia
Torna all'indice

Oltre al meticoloso studio della normativa citata, il presente articolo è stato redatto consultando i seguenti testi:

Centra, R. (2018). BES e DSA nella scuola dell'infanzia. Firenze: GiuntiEdu S.r.L.

Sasso, S., & Gentile, P. (2018). Le difficoltà di apprendimento nella scuola dell'infanzia. Roma: Edizioni Accademia.

Terreni, A., et al. (2011). IPDA: questionario osservativo per l'identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento. Trento: Centro Studi Erickson.

Zanetti. M.A., Cavioni, V. (2014)SR 4-5 School Readiness: prove per l'individuazione delle abilità di base nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria. Trento: Centro Studi Erickson.

di Michele Cucuzzella