La teoria delle relazioni oggettuali


Il presente articolo, scritto da Michele Cucuzzella, è in parte una libera traduzione della voce Objects Relations Theory su Wikipedia. Può essere copiato e modificato, in quanto il testo è disponibile su licenza Creative Commons.

Teoria delle relazioni oggettuali

Secondo questa teoria, il modo in cui le persone si relazionano con gli altri e con le situazioni da adulti si plasma attraverso le esperienze familiari vissute nell'infanzia. Per esempio, un adulto che ha vissuto l'abbandono o l'abuso da bambino, si aspetterà lo stesso comportamento dalle persone attorno a lui. Le immagini di persone ed eventi si trasformano in oggetti nell'inconscio che il Sé trasporta fino all'età adulta. Tali oggetti vengono utilizzati dall'inconscio per prevedere il comportamento delle persone.

Il primo 'oggetto' è di solito un'immagine interiorizzata della propria madre. Gli oggetti interni si formano attraverso le esperienze vissute da bambini, e possono essere rappresentazioni accurate o meno delle vere figure materna e paterna. Le esperienze successive possono modificare tali oggetti, anche se questi ultimi spesso continuano ad esercitare una forte influenza per tutta la vita. Gli oggetti potrebbero anche essere parziali, ovvero possono consistere in parti di una persona, come il bambino che si relaziona col seno della madre.


Il seno come oggetto parziale Fonte

Gli oggetti, dunque inizialmente parziali, vengono dapprima compresi dalla mente del bambino attraverso la loro funzione. Il seno che allatta il bambino affamato è il 'buon seno', mentre un bambino affamato che non trova un seno si relaziona col 'seno cattivo'.

Grazie ad un ambiente positivo, gli oggetti parziali con le loro funzioni riescono a trasformarsi in oggetti compresi nella loro totalità ed interezza. Questo corrisponde all'abilità di tollerare l'ambiguità, comprendendo ad esempio che il buon seno ed il cattivo seno non sono altro che parti della stessa figura materna.

di Michele Cucuzzella