Melanie Klein


Per realizzare il presente articolo, l'autore Michele Cucuzzella ha in parte tradotto liberamente alcuni passaggi delle voci Melanie Klein, Controversial Discussions e Anna Freud dall'inglese su Wikipedia.
Il presente articolo può essere copiato e modificato, in quanto il testo è disponibile su licenza Creative Commons.

Indice

  1. La vita
  2. Contributi alla psicoanalisi
  3. Considerazioni sull'osservazione dei bambini piccoli
  4. L'analisi infantile
  5. Le controversie con Anna Freud

La vita

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Melanie Klein nacque a Vienna nel 1882, quando la città era parte dell'Impero Austro-Ungarico. Anche se conosciuta come Klein, in realtà questo era il cognome del marito. Il suo cognome era Reizes. Morì a Londra nel 1960, all'età di 78 anni.


Melanie Klein nel 1952. Fonte

Nata da famiglia ebraica, trascorse i suoi primi anni a Vienna. Suo padre era un dottore, ed anche lei avrebbe desiderato studiare medicina, senonché dovette cambiare programma a causa del precipitare della situazione economica della sua famiglia.

All'età di 21 anni, sposò Arthur Klein, un chimico industriale, e poco dopo nacque la loro prima figlia, Melitta.


Melanie Klein con la figlia Melitta ed uno dei suoi figli maschi Fonte

In seguito, ebbe altri figli. Durante e a causa delle ultime due gravidanze, soffrì di depressione. A causa di questo e del suo matrimonio infelice, la Klein cercò un trattamento. Indatti, poco dopo il suo trasferimento a Budapest con la famiglia, la Klein cominciò un trattamento psicoanalitico con il famoso psicoanalista ungherese Sandor Ferenczi. Fu durante il periodo trascorso con lui che espresse il proprio interesse per lo studio della psicoanalisi.

Incoraggiata da Ferenczi, la Klein cominciò i suoi studi osservando i propri figli. Fino ad allora, esisteva una documentazione davvero scarsa sul tema della psicoanalisi infantile. La Klein sfruttò queste mancanze per sviluppare la sua tecnica del gioco. Simile a quella delle libere associazioni nella psicoanalisi degli adulti, la tecnica del gioco aveva come fine quello di interpretare i significati inconsci che si celano dietro il gioco e le interazioni dei bambini.

Nel 1921, col suo matrimonio in frantumi, la Klein si trasferì a Berlino. Tuttavia, essendo una donna, divorziata e per giunta non laureata, le sue idee non ricevettero molto credito all'interno della Società Psicoanalitica di Berlino.

Approdata in Inghilterra, piano piano Melanie Klein si guadagnò il consenso della comunità scientifica. Entrò presto in contrasto con un'altra psicoanalista presente a Londra in quel periodo, Anna Freud, la figlia del famoso Sigmund. A causa di tale contrasto, all'interno della Società Psicoanalitica Inglese, si formarono tre diversi indirizzi formativi: quello kleiniano, quello freudiano, e quello indipendente.

Contributi alla psicoanalisi

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M. Klein è stata tra i primi ad utilizzare la psicoanalisi tradizionale con i bambini piccoli. E' stata innovativa sia nelle tecniche (come ad esempio lavorare con i bambini utilizzando i giocattoli) che nelle sue teorie sullo sviluppo infantile. Una volta che riuscì ad ottenere il rispetto della comunità accademica, la Klein sviluppò un programma di formazione che ebbe una notevole risonanza.


Eros e Thanatos Fonte

Come Sigmund Freud, anche la Klein credeva nell'esistenza della pulsione di morte (Thanatos), secondo cui tutti gli organismi viventi sono attratti da uno stato inorganico (ovvero la morte). Quindi Eros, la pulsione di vita, ha un compagno, Thanatos, che cerca di terminare e disintegrare la vita. Sia Freud che la Klein considerano queste forze come i fondamenti della psiche. Queste forze inconsce primarie, che risiedono nell'es, fanno agire l'io.

Considerazioni sull'osservazione dei bambini piccoli

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Il lavoro della Klein sull'importanza di osservare i neonati e i bambini piccoli iniziò nel 1935 con un seminario sullo svezzamento.


L'importanza dell'esplorazione delle mani e del
viso della madre per il corretto sviluppo del bambino Fonte

Secondo la Klein, la relazione tra la madre ed il neonato concerne molto di più che semplicemente dare da mangiare e sviluppare l'attaccamento del neonato nei confronti della madre. L'attaccamento da parte della madre, ed il suo legame con il bambino sono quantomeno altrettanto importanti. M. Klein arrivò a tale conclusione utilizzando osservazioni reali di se stessa e di altre madri che conosceva. Descrisse come i neonati mostrano interesse per il viso della loro madre, interesse nel toccare la sua mano, e come mostrano piacere nel toccare il suo seno. La relazione si costruisce sull'affetto che emerge molto presto dopo la nascita. La Klein sosteneva che ad appena due mesi di vita i neonati mostrano un interesse per il loro madre che va al di là del nutrimento. Osservò che il neonato spesso sorride alla madre e si coccola sul suo petto. Il modo in cui il neonato reagisce al comportamento della madre ed ai suoi sentimenti, l'amore e l'interesse che il neonato mostra, dimostrano l'esistenza di una relazione oggettuale.

M.Klein sosteneva anche che i bambini piccoli fossero in grado di riconoscere la gioia che i loro successi provocano ai genitori. Questi successi includono gattonare e camminare. Il bambino, attraverso i suoi successi, desidera evocare l'amore della madre. Desidera darle piacere. Nota che il suo sorriso rende felice la madre e suscita la sua attenzione. Quindi, comprende che è più utile sorridere che piangere.

La Klein parla anche dei neonati apatici. Mette in guardia su quanto sia facile scambiare un neonato che non fa particolari capricci per mangiare, o che piange poco, per un neonato felice. Lo sviluppo in seguito mostra che alcuni di questi bambini non sono felici. La mancanza del pianto potrebbe essere una forma di apatia. Negli anni a seguire, come osservato dalla Klein, questi bambini cominciano a mostrare molte difficoltà. Hanno spesso paura delle persone, ed il loro interesse per il mondo esterno e per il gioco è spesso inibito. Imparano a camminare ed a gattonare con lentezza in quanto appaiono poco motivati. Spesso mostrano segni di nevrosi nel corso dello sviluppo.

L'analisi infantile

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Mentre le idee di Freud sui bambini nacquero soprattutto dal lavoro con pazienti adulti, la Klein fu innovativa nel lavorare direttamente coi bambini, spesso di appena due anni. La Klein vedeva il gioco come la via maestra che i bambini utilizzano per comunicare le loro emozioni. Mentre osservava i bambini che giocavano con giocattoli quali bambole, animali, plastilina, fogli e matite, la Klein documentava le loro attività ed interazioni, per poi provare ad interpretare il significato inconscio che si celava dietro il loro gioco.

Dopo aver esplorato, in bambini molto piccoli e con severi sintomi psicopatologici, i sentimenti di odio, di invidia, e altre fantasie aggressive, M. Klein propose un modello della psiche umana che, rimandando alle pulsioni di vita e di morte, oscilla tra una posizione depressiva (in cui prevale il principio della vita) ed una schizoide-paranoide (che corrisponde con lo stato psicologico in cui prevale la tendenza a disintegrare la vita).

Le controversie con Anna Freud

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L'importanza che la Klein attribuì alle forze aggressive del bambino analizzato fu motivo di scontro con Anna Freud a Londra. Anna Freud, infatti, si trasferì a Londra nel 1938, mentre la Klein vi si era stabilita già qualche anno prima. Questa divergenza di opinioni sull'importanza delle forze aggressive generò molte controversie tra le due psicoanaliste, che ben presto si allargarono a coloro che sostenevano l'una o l'altra; vi era anche un gruppo cosiddetto indipendente, che cercava di mediare tra le due posizioni, e non ne sposava nessuna delle due nella sua interezza. Quelle che passarono alla storia come le 'controversial discussions' ebbero luogo principalmente tra il 1942 ed il 1944, in pieno periodo di guerra, all'interno della Società Psicoanalitica Britannica. Gli incontri all'interno della Società Psicoanalitica Britannica furono finalizzati ad evitare una rottura definitiva tra i due approcci. Ciononostante, la contrapposizione tra le due psicoanaliste è netta, in quanto Anna Freud rappresentò quel filone chiamato 'psicologia dell'io', mentre la Klein diede inizio alla 'teoria delle relazioni oggettuali', che fu successivamente ripresa ed arricchita da altri studiosi di spicco come Margaret Mahler e Donald Winnicott.


Ritratto di Melanie Klein con Anna Freud Fonte

Contraddicendo Sigmund e Anna, la Klein sostenne che il Super-io fosse presente dalla nascita, e questo, già dagli anni '20, la fece entrare in contrasto con Anna Freud, in quanto ciò comporta un diverso approccio clinico al bambino pre-edipico. In particolare, la Klein sosteneva che si potesse utilizzare la tecnica del gioco come equivalente delle associazioni libere degli adulti. Dal suo canto, A. Freud si opponeva a tale equivalenza, e proponeva un intervento di tipo educativo col bambino fino a quando quest'ultimo non avesse raggiunto un livello appropriato di sviluppo del proprio Io nello stadio edipico.

Per Anna Freud, il gioco è una ripetizione di esperienze dolorose, che vanno elaborate e dominate attraverso le associazioni libere (quando il bambino è già in grado di farlo).

Per la Klein, invece, il gioco è il modo che il bambino usa per esprimersi. Quest'ultimo deve essere lasciato libero di giocare senza essere disturbato. Le associazioni libere non sono contemplate, in quanto è il gioco che assolve a tale funzione.

Secondo A. Freud, il transfert tra il bambino piccolo e l'analista non esiste perché il bambino non ha ancora interiorizzato le figure genitoriali. Nei primi anni, il bambino può essere solo osservato e non analizzato. Per la Klein, invece, il transfert esiste.

di Michele Cucuzzella