Maestro Michele: maestro per passione!

Luigi D’Alonzo a Palermo


Oggi, Luigi D’Alonzo ha tenuto un meraviglioso discorso presso l’aula magna di Ingegneria, Università di Palermo. D’Alonzo è Professore ordinario di Pedagogia Speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica di Milano, coordinatore nazionale dei Corsi di Specializzazione in Sostegno didattico, nonché autore di numerose pubblicazioni di enorme successo nel campo della Pedagogia Speciale. E’ anche direttore del CENTRO STUDI E RICERCHE SULLA DISABILITA' E LA MARGINALITA' (CeDisMa), ed era in passato Presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale (SIPeS).
Nel suo discorso, D’Alonzo ha trattato il tema della differenziazione educativa e didattica. Videoproiettando delle immagini di forte impatto, ha incentrato il suo discorso su alcune parole-chiave. La prima è PASSIONE. Ovviamente, essendo il discorso rivolto ai corsisti del TFA IV ciclo dell’Università di Palermo, D’Alonzo ha più volte rimarcato l’importanza di svolgere il proprio lavoro di INSEGNANTI DI SOSTEGNO con passione. Chi non fa questo mestiere con passione, chi non è felice, ogni giorno, di incontrare i propri alunni e di lavorare con loro, non può fare questo lavoro. Questo il senso del suo discorso sulla PASSIONE. Ovviamente, il lavoro di insegnanti di sostegno è molto delicato, accanto a bambini e famiglie che hanno sofferto tantissimo.
La seconda parola chiave utilizzata è stata CONTESTO. Il Professore ha fatto vedere delle foto di una biblioteca di AHRUS (Danimarca) per farci riflettere sull’importanza di un contesto adeguato. L’insegnante DEVE riflettere su come modificare il contesto, l’ambiente in cui opera. Ha sottolineato come la prassi a volte adottata dagli insegnanti di sostegno, ossia di portare i bambini fuori dalla classe, sia deleteria, in quanto ogni intervento si fonda necessariamente sulla relazionalità.
Purtroppo, come D’Alonzo ha fatto notare presentando precise statistiche, l’Italia ha dei tristi record in Europa. Per es., il numero più elevato di telefonini a persona. In media, i bambini passano 4 ore al giorno davanti alla TV, e ogni italiano non riesce, in media, a leggere un libro all’anno.
E’ la scuola che crea cittadinanza, dice il Professore. Siamo noi insegnanti che dobbiamo educare i bambini! Abbiamo un ruolo importantissimo. Un bambino, dice D’Alonzo, arriva alla scuola dell’infanzia già con un bagaglio di migliaia di ore passate davanti alla TV.
Un’altra parola chiave è stata LIMITE: gli insegnanti di sostegno devono lavorare sui “limiti” e farli conoscere anche ai loro alunni disabili. Non è perché sono disabili, o BES, che può essere permesso loro di fare qualsiasi cosa. Dice il Professore, quando oltrepassiamo i limiti, non siamo più uomini. Bisogna conoscere se stessi ed i propri limiti per sapere fino a dove possiamo arrivare.